Avete mai sentito parlare di Ginger Beer? L’alcol non c’entra niente (e fa benissimo allo stomaco)

Avete mai sentito parlare di Ginger Beer? Scoprite questo drink analcolico, rinfrescante e benefico per lo stomaco, perfetto per chi cerca gusto e benessere senza alcol, ideale in ogni occasione.

Fresca, speziata, frizzante: la ginger beer è la bevanda che sta conquistando bar, cucine e social, soprattutto d’estate.

Bicchiere di Ginger Beer con ghiaccio limone e un pezzettino di zenzero
Avete mai sentito parlare di Ginger Beer? L’alcol non c’entra niente (e fa benissimo allo stomaco) (entreca.it)

Nonostante il nome, non è una birra e non nasce per essere alcolica: parliamo di un soft drink tradizionalmente analcolico o a bassissimo tenore alcolico, protagonista di cocktail come il Moscow Mule e perfetto anche da solo, con tanto ghiaccio e una fetta di lime.

Il suo segreto è lo zenzero, radice dal sapore pungente e dalle proprietà digestive note da secoli, che dona alla bevanda una carbonazione naturale e un carattere inconfondibile.

Cos’è davvero la ginger beer e perchè fa bene allo stomaco

A differenza della più dolce ginger ale, la ginger beer nasce da una breve fermentazione dello sciroppo di zenzero con zucchero, acqua e un pizzico di lievito. La fermentazione sprigiona anidride carbonica, responsabile delle bollicine, e solo tracce di alcol, tanto basse da permettere di considerarla una bibita. In casa si prepara in 24 ore e si serve freddissima. Il risultato è una bevanda secca, speziata, con una vivace acidità agrumata.

bicchiere di Ginger Beer con vicino zenzero e limone
Cos’è davvero la ginger beer e perchè fa bene allo stomaco (entreca.it)

Lo zenzero è l’ingrediente che fa la differenza. Ricco di gingeroli e shogaoli, composti a cui la letteratura scientifica attribuisce effetti anti-nausea e digestivi, aiuta a contrastare il senso di pesantezza, favorisce la motilità gastrica e, secondo diversi studi, può attenuare i sintomi della cinetosi e le nausee lievi.

In più, il suo profilo aromatico stimola la salivazione e prepara il palato, rendendo la ginger beer un ottimo abbinamento a piatti sapidi o speziati. Come sempre, vale il buon senso: non è un farmaco e chi assume anticoagulanti o soffre di specifiche patologie gastrointestinali dovrebbe chiedere consiglio al medico.

Si parte da uno sciroppo di zenzero, si aggiunge un tocco di limone e un pizzico di lievito, e si lascia il resto del lavoro alla fermentazione. Ecco una versione collaudata, semplice e sicura.

Ingredienti per circa 1,2 litri:

  • 50 g di zenzero fresco grattugiato (circa 150–200 g lordi con buccia)
  • 125 g di zucchero di canna/miele
  • 1 limone
  • 0,5 g di lievito di birra secco (circa 1/4 di cucchiaino)
  • 1,125 l di acqua naturale

Strumenti:

  • 1 bottiglia di plastica da 1,5 litri (mai vetro per la fermentazione)
  • Casseruola, ciotola, colino a maglie fitte
  • Grattugia, pelapatate, coltello
  • Imbuto, cucchiaio, spremiagrumi
Ingredienti per fare la Ginger Beer
La Ginger Beer non contiene alcol ma è ricca di proprietà digestive e benefiche per lo stomaco (entreca.it)

Procedimento:

  1. Sciroppo aromatico. In casseruola unite 125 ml di acqua, lo zucchero e lo zenzero pelato e grattugiato. Portate a bollore e lasciate sobbollire 3–5 minuti, finché lo zucchero è sciolto. Spegnete e fate riposare a temperatura ambiente per circa 1 ora. Filtrate con un colino, pressando bene la polpa per recuperare ogni goccia di sciroppo.
  2. Acidità e lievito. Spremete il limone e filtrate il succo. Mescolatelo allo sciroppo freddo, quindi unite il lievito secco e amalgamate.
  3. Assemblaggio. Versate 1 litro di acqua in una bottiglia di plastica ben pulita, aiutandovi con un imbuto. Aggiungete lo sciroppo con limone e lievito. Chiudete e agitate delicatamente per distribuire gli ingredienti.
  4. Fermentazione. Lasciate la bottiglia in un luogo tiepido per circa 24 ore. La “prova schiacciamento” dirà tutto: se la plastica è tesa e difficile da premere, la carbonazione è avvenuta. Se è ancora morbida, attendete qualche ora in più (in genere non oltre 48 ore, dipende dalla temperatura).
  5. Apertura e raffreddamento. Aprite molto lentamente, preferibilmente sopra il lavello, per evitare fuoriuscite. Richiudete lasciando il tappo leggermente svitato e mettete in frigorifero: il freddo rallenta la fermentazione. Una volta ben fredda, potete travasare in bottiglie di vetro per il servizio.

Per la fermentazione usate solo plastica: il vetro può esplodere sotto pressione. Evitate di dimenticare la bottiglia a temperatura ambiente per giorni: la pressione aumenterebbe oltre il necessario. In frigo si conserva fino a una settimana. “Sfiatate” la bottiglia ogni due giorni aprendo e richiudendo il tappo per controllare la pressione.

Con lo zucchero di canna otterrete note caramellate e un colore ambrato; se preferite un profilo più “commerciale”, optate per lo zucchero bianco per una ginger beer più chiara e pulita. Per un tocco personale, aggiungete scorza di lime o limone (solo la parte gialla/verde), una stecca di cannella o qualche grano di pepe in infusione nello sciroppo; filtrate sempre con cura prima della fermentazione.

La ginger beer è una base d’oro per miscelare: regala spinta e freschezza al Moscow Mule, esalta il rum scuro in un classico long drink, e permette ottimi mocktail come il “Virgin Mule” con lime fresco e menta. In purezza dà il meglio con ghiaccio abbondante, una fetta di agrume e, se piace, una spruzzata di soda per attenuare la dolcezza.

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