Città invasa dai serial killer: una metropoli del nord rivive l’incubo

In questa metropoli del nord, l’incubo dei serial killer riaccende la paura tra i cittadini. Dettagli delle indagini, i misteri e gli sviluppi che tengono in allerta

Torino, la città che intreccia da sempre razionalità industriale e suggestioni esoteriche, ospita dal 18 ottobre 2025 il Serial Killer Museum nella Galleria Tirrena: un itinerario immersivo che porta nel cuore il lato più oscuro della cronaca per trasformarlo in materia di studio, memoria e responsabilità collettiva.

Tre serial killer armati
Città invasa dai serial killer: una metropoli del nord rivive l’incubo (entecra.it)

Dopo il successo dell’allestimento fiorentino, l’approdo sotto la Mole accende i riflettori su un tema che da decenni alimenta paure, narrazioni e fraintendimenti, scegliendo la via accidentata ma necessaria dell’approfondimento: capire la natura del male, senza indulgere alla spettacolarizzazione.

L’ingresso è calibrato per predisporre lo sguardo: luci misurate, cromie fredde, pannelli che affiancano documenti storici a ricostruzioni scenografiche, voci che emergono dalle teche come dal passato.

Statue di cera, reperti originali e materiali d’archivio si alternano secondo una drammaturgia sobria, scandita dall’audioguida con la voce narrante di Giancarlo De Angeli, che accompagna il visitatore lungo un crinale fragile, quello che separa la curiosità lecita dal voyeurismo.

Ogni sala è concepita come un esercizio di attenzione: i profili biografici si incrociano con schede psicologiche, i media d’epoca dialogano con le tecniche investigative, gli oggetti diventano indizi di contesto più che feticci da contemplare.

Il taglio curatoriale privilegia l’analisi: come si costruiscono i mostri nella percezione pubblica? Quali fattori sociali, culturali e clinici concorrono alla nascita di carriere criminali seriali? Cosa resta, dopo l’onda d’urto mediatica, nelle comunità che hanno vissuto l’orrore? Le risposte non sono mai univoche e, proprio per questo, l’allestimento propone piste di lettura parallele, invitando a sospendere il giudizio facile. L’uso delle testimonianze audio — dalle cronache alle voci degli inquirenti, fino a frammenti processuali — compone un mosaico che restituisce la dimensione corale di ogni indagine, sottraendo il racconto alla retorica del genio del male.

Serial Killer: storie di crimine globale e locale

Nelle sale si attraversa un atlante del crimine che va dagli Stati Uniti all’Europa, con casi che hanno segnato l’immaginario collettivo.

Uomo con una mannaia
Serial Killer: storie di crimine globale e locale (entecra.it)

Si incontrano figure come Ed Gein, le cui atrocità hanno alimentato iconografie e personaggi del cinema, John Wayne Gacy, ricordato come il “clown assassino”, e Jeffrey Dahmer, noto come il “mostro di Milwaukee”. Un’attenzione specifica è riservata anche alle donne autrici di omicidi seriali, tra cui Aileen Wuornos, Leonarda Cianciulli ed Erzsébet Báthory, per interrogare stereotipi di genere sedimentati e mettere in luce pattern che spesso la narrativa popolare semplifica.

Una sezione è dedicata ai casi legati al territorio piemontese, per restituire al pubblico la prossimità perturbante di storie che tendiamo a relegare altrove.

Qui il male si spoglia dell’esotismo e assume tratti ordinari, confusi con abitudini di provincia, mestieri comuni, vite che sembravano uguali a mille altre. L’effetto, volutamente straniante, è ricordare che la violenza non nasce nel vuoto, ma si annida nelle zone grigie della socialità, negli interstizi dell’indifferenza, nell’inadeguatezza di sistemi di prevenzione e cura.

Il titolo scelto per questo racconto urbano — “Città invasa dai serial killer” — è una provocazione che funziona come specchio: non è la cronaca a invadere Torino, ma le storie che la città accoglie per comprenderle, metabolizzarle, depotenziarle.

Serial killer senza volto
l’incubo dei serial killer riaccende la paura tra i cittadini (entecra.it)

In una metropoli del nord che da decenni fa i conti con metamorfosi industriali, fragilità sociali e mutazioni culturali, la memoria della paura diventa materia civica. L’allestimento non rincorre la morbosità, ma la decostruisce: mostra come la mediatizzazione di questi casi abbia inciso sul linguaggio e sulle ossessioni collettive, su come raccontiamo la violenza e, di riflesso, su come la pensiamo.

Il Serial Killer Museum è aperto tutti i giorni dalle 10:30 alle 18:30. La visita è pensata per durare mediamente meno di un’ora, tempo sufficiente a percorrere le sezioni tematiche e sostare davanti a materiali che chiedono concentrazione più che velocità.

Il biglietto intero costa 15 euro; chi preferisce utilizzare il proprio smartphone e le proprie cuffie per l’audioguida paga 13 euro. I possessori dell’Abbonamento Musei accedono con tariffa dedicata a 8 euro, e sono previste riduzioni per i gruppi organizzati e per alcune fasce d’età.

La Galleria Tirrena, sede dell’esposizione, è raggiungibile con i principali mezzi pubblici e dispone di un’area di accoglienza dove il personale orienta i visitatori tra le diverse sezioni e i contenuti sensibili. Per informazioni aggiornate su calendario, eventuali aperture serali, prenotazioni e politiche di accessibilità, è consigliabile consultare il sito ufficiale del museo prima della visita.

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