Nella prossima Manovra potrebbe trovare spazio un nuovo piano di accise che porterà i prezzi dei pacchetti di sigarette a salire: cosa prevede il progetto del Governo.
Sono in arrivo brutte notizie per i fumatori. Dopo gli aumenti imposti durante i primi mesi dell’anno in corso, a breve arriverà una nuova stangata sulle sigarette che farà salire ancora i prezzi dei singoli pacchetti. Nessuna significativa variazione, invece, secondo quanto previsto, per i costi delle sigarette elettroniche e dei vari prodotti a tabacco riscaldato che potrebbero rimanere stabili o salire leggermente.

Gli aumenti delle sigarette tradizionali sono dovuti ad un progetto di revisione delle accise da parte dell’esecutivo che potrebbe portare i singoli pacchetti a costare circa 1,5 euro in più rispetto ai prezzi attuali.
Sigarette, previsti nuovi aumenti già dal 2026: il piano di accise del Governo
Il Governo sta lavorando su un nuovo piano di accise triennale che rientrerà nella prossima Legge di Bilancio. Il progetto prevede un aumento dei singoli pacchetti di sigarette tradizionali a partire dal 2026 e con altri ritocchi nei successivi due anni. Non si prevedono significativi aumenti, invece, per le sigarette elettroniche e ed i prodotti a tabacco riscaldato.

Il progetto del Governo, secondo quanto emerso al momento, prevede una revisione delle accise che porterà alla fine del triennio i costi delle sigarette a salire di circa 1,5 euro a pacchetto, con aumenti graduali, in modo da garantire il gettito fiscale del settore che, al momento, vale intorno ai 15 miliardi di euro. Il settore del tabacco è considerato una preziosa risorsa a livello nazionale ed il Governo vuole mantenere più bassa la pressione fiscale rispetto a quanto accade negli altri Paesi europei. L’esecutivo, come riporta la redazione di Leggo, si è detto, difatti, contrario alla maxi-tassa sulle sigarette tradizionali proposta dalla Commissione europea che porterebbe dei rincari che, in molti casi, supererebbero il 1000% dei prezzi attuali. Dello stesso parere anche Paesi come Grecia e Romania, mentre Francia e Germania si sono dette favorevoli all’aumento delle imposte sulle sigarette.
In merito, Logista e Fondazione Tor Vergata hanno presentato un report per analizzare il mercato del tabacco nel nostro Paese. Secondo l’analisi, nell’ultimo lustro è aumentata in maniera significativa la quota di sigarette elettroniche e prodotti alternativi alle sigarette tradizionali: si è passati dal 4 al 18%, registrato nel 2024. Nonostante la crescita dei prodotti senza combustione, è evidente come le sigarette tradizionali dominino il mercato con una quota che supera l’80%. Il Governo, dunque, vuole tutelare il settore, ma allo stesso tempo allinearsi con il piano dell’Unione Europea.