Lo facciamo tutti con il nostro smartphone ma ne taglia a metà la durata: nessuno lo sa

C’è un errore che facciamo tutti con lo smartphone e che può inficiare la durata della batteria. Ecco cosa evitare di fare per aumentare l’autonomia.

Il tuo smartphone non sta invecchiando da solo… lo stai “invecchiando” tu. E lo fai proprio quando pensi di trattarlo meglio. Ti suona familiare? Quella comodissima abitudine che ti semplifica la vita potrebbe essere il vero killer della tua batteria e, ciliegina, un rischio per il tuo sonno e la tua sicurezza domestica.

donna con smartphone
Lo facciamo tutti con il nostro smartphone ma ne taglia a metà la durata: nessuno lo sa Entecra.it

Lo facciamo ogni giorno senza pensarci e intanto “segna” la batteria del telefono, accorciandone vita e affidabilità. Una routine comodissima ma subdola che può perfino toccare il nostro benessere. Scopri perché tutti ci cascano e qual è il gesto alternativo che cambia tutto.

Il gesto che può diminuire l’autonomia dello smartphone

I moderni smartphone sono piccoli computer: foto, video, streaming, navigazione, app che girano in background. Le batterie agli ioni di litio che li alimentano hanno due nemici dichiarati e ben noti agli esperti: l’alto stato di carica prolungato e il surriscaldamento. Battery University, le linee guida di Apple, Google e Samsung concordano: tenere la batteria a lungo al 100% e farla lavorare al caldo ne accelera l’invecchiamento chimico.

persona che mette a caricare smarphone
Il gesto che può diminuire l’autonomia dello smartphone Entecra.it

Tradotto: dopo mesi così, l’autonomia cala visibilmente e ti ritrovi a fare più ricariche, entrando in un circolo vizioso. Come si manifesta questo problema, nella vita reale? All’inizio lo noti appena: a mezzogiorno sei già sotto il 40%, il telefono si intiepidisce quando lo stacchi dalla presa, l’icona della batteria scende a vista d’occhio quando apri la fotocamera. Se dorme sul comodino collegato al cavo, magari coperto da una custodia spessa o — peggio — appoggiato su una superficie morbida, al mattino può risultare tiepido.

Quel tepore non è un dettaglio: indica surriscaldamento, il contesto ideale per degradare gli elettroliti interni. E se usi caricabatterie scadenti o cavi malandati, aumenti anche i rischi elettrici. Non è allarmismo: è semplice prudenza. Lasciare il telefono collegato per ore, spesso in ambienti caldi e con custodie che trattengono calore, lo tiene a 100% per troppo tempo e favorisce il surriscaldamento. Non è un’idea “pericolosa” di per sé — i telefoni hanno protezioni — ma resta una brutta abitudine per la longevità della batteria. E sì, è anche uno spreco di energia: tra micro-top-up e assorbimento del caricatore, qualche wattora ogni notte se ne va, e in un anno fa differenza.

Cosa fare, allora, in pratica? La guida “ufficiale” è sorprendentemente semplice e viene proprio dai produttori. Prima cosa: mantieni il livello tra 20% e 80% quando puoi. Non è un dogma, ma un intervallo “dolce” per le celle. Attiva le funzioni smart: su iPhone, Ottimizzazione della ricarica; su Android, Ricarica adattiva; su Samsung, “Proteggi batteria” per fermarsi all’85%. Se devi per forza caricare di notte, falle lavorare per te: il telefono raggiungerà il 100% vicino alla tua sveglia, riducendo le ore al massimo. Meglio ancora, sposta la ricarica a sera mentre ceni o al mattino mentre ti prepari: finestra più breve, meno stress.

Riduci il calore. Se durante la ricarica senti il telefono scaldarsi, togli la cover spessa; evita cuscini, letti o superfici morbide; preferisci superfici rigide e ventilate. La ricarica wireless è comoda, ma scalda più del cavo: usala di giorno, non per soste lunghe notturne. E scegli accessori affidabili: caricabatterie certificati e cavi integri valgono oro. I super caricabatterie veloci? Ottimi quando sei di corsa, non necessari ogni singola volta.

Non dimenticare l’igiene digitale: chiudi app che drenano in background, aggiorna il sistema, e usa le modalità Risparmio energetico quando sai che starai fuori tutto il giorno. Così ricarichi meno, ricarichi meglio. Se la batteria è già al capolinea (capacità residua bassa, gonfiore, spegnimenti), non improvvisare: rivolgiti a un centro autorizzato per la sostituzione in sicurezza.

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